Vini Rosati

Per produrre vini rosati di qualità si deve considerare da quale vitigno si voglia partire. Ci sono vitigni che hanno nella buccia una ricchezza di pigmenti tali, che occorre fare una breve macerazione al mosto, per rendere il rosato non troppo smaccatamente tendente al rosso. Esistono quindi diverse tecniche, dai “vini di una notte”, le cui bucce macerano a contatto col mosto per 8-12 ore, in genere per chi produce solo vini rosati da un’intera partita, fino alla tecnica del saignée o salasso. Quest’ultima tecnica è utilizzata da quei viticoltori che producono il maggior quantitativo di vino rosso, più una parte di rosato. In questo caso, infatti, le cantine prelevano una parte del mosto fiore dalla vasca dopo qualche ora dall’inizio della macerazione, in modo da vinificarlo a parte come rosato.

Quando si è preparato il mosto base, si procede con la normale fermentazione, come previsto nel caso dei bianchi. Spesso i rosati vengono fermentati in acciaio, senza alcun passaggio in legno, in modo da mantenere inalterate le loro caratteristiche fruttate e floreali al naso, e quelle di freschezza in bocca. In alcuni casi, se il vitigno ha carattere e un buon corpo, come nel caso delle uve da cui si ricava il Cerasuolo d’Abruzzo e il Salice Salentino, ci si può trovare di fronte a prodotti che sposano a metà le caratteristiche dei bianchi e dei rossi. È questo il caso di alcuni rosati degustati alla cieca, che sono stati scambiati, durante panel di degustazione, al naso per dei bianchi, e in bocca per dei rossi. È questo il magico connubio dei rosati: sanno essere sempre una bella sorpresa!

C’è davvero da divertirsi coi rosati, perché si possono abbinare praticamente a tutti i piatti, a patto che li si conosca molto bene. Nel caso di rosati dai profumi delicati e di buona freschezza gustativa, ci si può indirizzare sui formaggi freschi, paste e risi freddi, e preparazioni a base di verdure, come una ricca parmigiana di melanzane. Impareggiabili coi crostacei, soprattutto se segnati da buona sapidità, possono accompagnare anche i ragù o le carni bianche, se sono prodotti da vitigni importanti per struttura e tempra. A questo punto non vi rimane che sperimentare, anche andando su abbinamenti sui generis, come dei funghi trifolati o della pasta allo scarpariello.

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